Musei di Maremma

Massa Marittima, in mostra la “Collezione archeologica di Stefano Galli” al Museo archeologico

Il Museo Archeologico di Massa Marittima ha deciso di far riemergere dai magazzini una parte dei reperti della Collezione archeologica di Stefano Galli che in via del tutto eccezionale, sarà possibile ammirare grazie alla mostra dal titolo “La Collezione archeologica di Stefano Galli a Massa Marittima. Storia di una passione che diventa museo”.  Un evento espositivo che nasce dalla volontà dell’amministrazione comunale di Massa Marittima di ricordare la figura di Stefano Galli, insegnante, storico, poeta, intellettuale di spicco della seconda metà dell’Ottocento, che è stato tra i fondatori della Biblioteca magistrale e del Museo civico di Massa Marittima, ricoprendo il ruolo di primo direttore delle due istituzioni cittadine dal 1867.

Gismondo Galli, figlio di Stefano, trasferitosi a Canino nel 1875 per insegnare, si appassionò di archeologia e iniziò a raccogliere dei reperti etruschi provenienti dagli scavi della provincia di Viterbo, che poi decise di inviare a Massa Marittima, al padre Stefano. Nasce così la collezione Galli che rappresenta il primo nucleo, da cui ha preso forma il Museo archeologico di Massa Marittima. Fino ad allora, infatti, il museo civico si era occupato prevalentemente l’aspetto naturalistico e mineralogico. Esposta in modo permanente, fino a circa una ventina di anni fa, la Collezione Galli è stata poi trasferita nei magazzini del Museo archeologico di Massa Marittima e mai più esposta, per motivi di spazio, in seguito all’ampliamento della sezione preistorica.

“Possiamo affermare che Massa Marittima ha iniziato a interessarsi di archeologia con la famiglia Galli, – afferma la sindaca Irene Marconi – questo per sottolineare il valore che riconosciamo a un’operazione culturale che ci consente di riscoprire e arricchire di nuovi elementi la conoscenza del nostro passato, facendo emergere il legame tra le città di Massa Marittima e Canino, grazie alle due figure di intellettuali: Stefano e Gismondo Galli. Per i nostri cittadini la mostra è anche l’occasione per rivedere dei reperti archeologici che non sono più esposti da diversi anni, al contempo è un evento espositivo di sicuro richiamo per gli appassionati di archeologica etrusca, per gli studiosi e i visitatori”.

“La Collezione Galli, del tutto fuori contesto rispetto al territorio di riferimento del nostro Museo Archeologico – spiega la direttrice dei musei di Massa Marittima, Roberta Pieraccioli – rappresenta un piccolo ma significativo esempio delle raccolte di antichità etrusche, che vanno formandosi nel corso del XVIII secolo. L’evento espositivo è davvero un’occasione speciale per venire a scoprirla. La mostra di Massa Marittima si svolge in parallelo con altre iniziative organizzate nel 2024 dal Comune di Canino, con il quale siamo entrati in contatto in occasione del convegno per il centenario della morte di Gismondo Galli, il quale, seguendo le orme del padre Stefano, aveva fondato nella cittadina della provincia di Viterbo, un museo mineralogico”.

La mostra è aperta dal 25 luglio al 30 settembre con orario 9.30-13: 14.30-18, tutti i giorni escluso il lunedì. 

Info: accoglienzamuseimassa@gmail.com

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